Sarebbe dovuta essere una doppia festa in casa Grigia, tre punti e gol di una giovanissima stella nascente. Invece, la bella giornata di sole si è rivelata tempesta per Awa Sylla.

Durante l’intervista post partita, la giovanissima centrocampista, ha risposto alle domande dell’ufficio stampa della società, rappresentato dal giornalista Andrea Amato, svelando a malincuore anche il gravissimo atto razzista compiuto nei suoi confronti da parte di un’avversaria.

Alla domanda, ”raccontaci la tua partita”, Sylla inizia raccontando il gol inaspettato e della grande felicità per aver aiutato le compagne a raggiungere la vittoria. Successivamente però, cambiando tono di voce, ha raccontato il bruttissimo gesto subito da parte dell’avversaria.

Sylla:<<Nel secondo tempo la partita è diventata molto fisica e tutte quante, sia noi che loro, eravamo molto nervose. Insomma, ogni momento era buono per ricevere un calcione e mandarci a quel paese, ed è proprio in uno di questi momenti dove il gioco era fermo che è successo il tutto>> – continua – <<Dopo un aver subito contrasto io e l’autrice del fallo ci siamo scambiate due parole, senza insulti ma solo per chiarire, ad un certo punto interviene una sua compagna che dal nulla mi esclama a gran voce ”stai zitta negra di m***a”>>

La sua compagna ha detto qualcosa? e tu cos’hai fatto?
Sylla:<<Non ha detto nulla ed io non ho reagito, ma quella frase mi ha fatto veramente male, oltretutto dietro di me c’era l’arbitro a cui ho rivolto lo sguardo e gli ho chiesto se avesse sentito, ma lui mi ha risposto di no e che ne avremmo parlato a fine partita. Ovviamente tutto ciò non è avvenuto…>>

Com’è continuata la partita dopo il fatto?
Sylla:<<La ragazza che mi ha insultata ha continuato a fare falli su falli alle mie compagne, addirittura colpendo con una scarpata sulla schiena e pestando la mano ad una delle nostre mentre era per terra. Vista quella scena mi sono messa in mezzo ma la nostra capitana mi ha portata via perché già ammonita, rammentata anche dall’arbitro che mi ha invitato a stare tranquilla in quanto avrebbe preferito non espellermi>>

Finita la partita sei riuscita a parlare con l’arbitro per l’accaduto della frase razzista?
Sylla:<< No, anche perché è stato assalito da numerosi insulti anche dopo il rientro negli spogliatoi e non sono più riuscita ad avere un confronto con lui. Io spero vivamente che segnali questo comportamento estremamente antisportivo e razzista che ho subito, perché non è possibile sentirsi denigrare per il colore della pelle o per qualsiasi altro motivo>> – continua – <<Per me lo sport è rispetto e divertimento, io non condanno tutta la società ma solamente l’autrice di questo comportamento totalmente fuori luogo e inutile. Il suo gesto è stato intenzionale in quanto lei mi ha raggiunto di proposito per denigrarmi ed insultarmi nonostante non le avessi detto nulla, è inaccettabile ed esorto la federazione a prendere dei provvedimenti>>.

Questo è il racconto della classe 2005, Awa Sylla, dopo la partita Acf Alessandria-Torino Women ai microfoni dell’addetto stampa.

L’Acf Alessandria e il Torino Women nutrono un’amicizia ultra trentennale, avendo condiviso i campionati dalla Serie A all’Eccellenza, sfidandosi e dando vita a partite storiche. Lo sport e il gioco, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, sono straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita.

La società Acf Alessandria, profondamente rattristata per il grave fatto successo durante la partita, intende proteggere ed esprimere vicinanza alla propria tesserata Awa Sylla, condannando fermamente ogni forma di razzismo, atti che vanno contro la dignità umana lanciando una campagna di sensibilizzazione con l’hastag #SIAMOTUTTISYLLA.

Andrea Amato
Ufficio Stampa